Ristorante La Via delle Taverne

L’apertura di questo ristorante è la realizzazione di un desiderio che coltivavo da sempre. Ciò che mi ha guidato nella realizzazione della struttura è l’insieme dei commenti fatti da me o dai miei familiari quando si era a cena in qualche ristorante. Spesso ci si lamentava della poca intimità che si aveva al tavolo, perché il commensale più vicino era a venti centimetri e non potevi dire nulla che lui non sentisse. Spesso era la svogliatezza, se non addirittura la maleducazione, di chi ci serviva a creare uno stato di fastidio di fondo, che non permetteva di raggiungere quello stato di spensieratezza che cerchiamo quando decidiamo di uscire per mangiare a ristorante. O ancora l’inadeguatezza del cibo, che, per quanto buono, non solleticava la mia fantasia con un sapore pieno e inaspettato rispondente ad un desiderio inespresso. La domanda basilare è: "perché si esce per andare a mangiare a ristorante?" E' ovvio che la mia risposta sarà soggettiva, ma credo che possa essere condivisa dalla maggioranza: in primis si esce per dimenticarsi, almeno per qualche ora, della routine quotidiana, si va a mangiare perché la tavola ci offre svariate possibilità di godimento, quali, ad esempio, il cibo, la compagnia, la novità, la musica, ovvero i nostri sensi possono godere da ogni punto di vista. La cucina napoletana, essendo io napoletano, è quella che conosco meglio e forse amo di più, ma è la cucina in generale che amo perché la ritengo una forma d’arte a tutti gli effetti, ovvero il cuoco con la sua fantasia riesce a soddisfare i sensi molto più di un quadro o di un libro o ancora di una bella canzone, perché la sua opera è rivolta a tutti i cinque sensi dell’uomo. Partendo dall’idea di base di dare qualcosa di diverso ci siamo imbattuti, dopo svariate ricerche in Vincenzo Corrado filosofo, prima che cuoco, vissuto a Napoli per più di 100 anni tra il 1700 e il 1800. La sua vita è stata una continua ricerca per seguire mode e necessità dell’epoca, soprattutto nell’arte culinaria, e dunque a lui che ci siamo voluti ispirare per farvi conoscere come tra il 18 e il 19 secolo i nobili si trastullavano a tavola . Ma ancora di più abbiamo voluto ricreare un ambiente simile alle taverne dell’epoca tanto care a Ferdinando IV di Borbone. Il risultato è un ambiente accogliente, intimo, rustico ed elegante insieme. Il cibo sarà tutti i giorni fresco non si utilizzeranno cibi congelati e, fin dove si potrà, si seguiranno le indicazioni deI Corrado.

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