Venerdì 11 ottobre
Le note di Sigilgaita
Duomo di Ravello, ore 19
Luca Scandali
Ingresso libero
Programma
Johann Sebastian Bach
☑Einleitung und Fuge dalla Cantata “Ich hatte viel Bekümmernis” BWV 21 (trascrizione di Franz Liszt)
César Franck
☑Andantino in sol minore FWV 25
Franz Liszt
☑Deux Légendes S.175 (1863)
☑St. François d’Assise: “La prédication aux oiseaux“ (trascrizione di Camille Saint-Saëns)
☑St. François de Paule Marchant sur les flots (trascrizione di Max Reger)
Felix Mendelssohn
☑Andante in re maggiore
August Gottfried Ritter
☑Sonata in la minore n.3 op.23
Bert Matter
☑Fantasia su “Une jeune fillette”
Luca Scandali, diplomato in organo e composizione Organistica presso il Conservatorio Rossini di Pesaro, è attualmente titolare della cattedra di organo al Conservatorio Morlacchi di Perugia. Il programma che presenta offre la possibilità di ammirare opere chiave per capire come nel corso dell’Ottocento i grandi compositori siano ritornati a scrivere per l’organo. La figura chiave è Felix Mendelssohn (1809-47), che trapiantò per organo la sonata quadripartita viennese nelle sue sei sonate per organo (1839-45), parallelo all’organista tedesco August Georg Ritter (1811-85). Proprio Mendelssohn diede un concerto di musiche per organo di J. S. Bach nella Tomaskirche di Lipsia (1840), recensito entusiasticamente da Schumann. Questi avvenimenti furono all’origine dell’interesse di Liszt per Bach, che già l’anno successivo al concerto di Mendelssohn iniziava a trascrivere per pianoforte i maggiori preludi e fughe di Bach per organo con un’esattezza tale da far dimenticare fossero nati per un altro strumento. La “trascrizione” per Liszt era un’estensione, un potenziamento del fatto compositivo, per questo fu un grande trascrittore e ammiratore di altri compositori-trascrittori che erano anche organisti fuori del comune: il primo fu César Franck (1822-90) che Liszt ascoltò rapito improvvisare nella chiesa di Sainte Clotilde e l’altro fu Camille Saint-Saëns (1835-1921), uno dei pochi che poteva permettersi di suonare a prima vista a quattro mani con Liszt. Le composizioni originali di Liszt per organo indicarono la strada da seguire nello sviluppo dell’organo virtuosistico e trascendentale che sarà il vanto della scuola francese moderna e di quella tedesca riassunta nel nome, altrettanto maestoso di Max Reger (1873-1911).