È innegabile che i tempi che stiamo vivendo siano di per sé una sfida; perciò, essere ancora qui è,di certo,una questione di coerenza e passione,ma anche di tenacia e caparbietà.
Del resto sono ben diciannove estati che non riuscite a “liberarvi “di noi, anche perché siamo ostinatamente convinti che insieme stiamo bene, che le serate passate insieme ci arricchiscono di esperienze comuni, che lo stare fra tanta gente faccia bene a tutti. Lo percepiamo dai vostri sorrisi, dal modo con cui riuscite a stare con l’altro, è come se tutti vi conosceste da sempre. Adesso siamo ancora più sicuri che regalare momenti così faccia bene al nostro essere comunità. Il programma, sebbene nelle ristrettezze, èdi grande valore artistico; se qualcuno ci domandasse come abbiamo fatto, potremmo rispondere che l’urgenza a cui il Festival risponde è quella dell’appagamento di un’esigenza “etica”, di uno spirito di sopravvivenza artistica e culturale di cui le persone non possono fare a meno.
Ecco perché, ancora una volta, vi vedremo in tanti, attenti sorridenti e partecipi, nulla vi sfuggirà. Seguirete i tanti spettacoli senza risparmiarvi salite e sudate, perché essere lì mentre si esibisce una band, una compagnia di circo o di teatro per voi sarà irrinunciabile. Voi siete stati e sarete il nostro motore, voi siete il motivo principale della nostra testardaggine. E, se non vi dispiace, dateci ancora motivo per esserlo. Buon Castellarte a voi tutti.